La zona del piede detta tallone è formata da un osso che è il calcagno.
Il calcagno è una delle 7 ossa del tarso del piede e serve per tenerci in piedi e permetterci il movimento.
Il calcagno viene suddiviso in sei parti: superficie dorsale o superiore, superficie plantare o inferiore, superficie anteriore, superficie mediale e superficie laterale.
È coinvolto in 4 articolazioni: la caviglia o articolazione talocrurale, la cacano-cuboide, la sotto talare e la calcaneo navicolare.
La sua funzione è quella di trasferire a terra il peso del nostro corpo e a fare da inserzione a muscoli e legamenti, che ci permettono i vari movimenti del piede e i movimenti di flessione del ginocchio.
Capita spesso di avvertire dolore in questa zona, considerando il carico di lavoro a cui è sottoposta quotidianamente. Generalmente il dolore viene definito come tallonite ed è un qualcosa che può diventare molto fastidioso se trascurato.
Tendenzialmente, l’infiammazione è monolaterale ma i più fortunati avvertono dolore su entrambi i lati; è un dolore che è più acuto nel momento in cui si appoggia il piede dopo un momento di inattività (ad esempio al mattino presto) e migliora man mano che si cammina, anche se poi diventa di nuovo più intenso se si sta a lungo in piedi o se ci si stanca troppo.
Le cause di questo tipo di dolore possono essere, come sempre, tante. Può derivare da una distorsione della caviglia, da una fascite plantare, da un’infiammazione del tendine d’Achille.
Una delle cause più diffuse è la spina calcaneare, vale a dire un’escrescenza ossea che nasce nella parte inferiore del calcagno. Questo pezzo di osso in più di per sé non fa male, ma alla lunga può andare a creare tensione a muscoli e a legamenti fino a lesionare la membrana che riveste il tallone e lo collega con l’avampiede. La formazione della spina calcaneare è più frequente tra chi corre tanto, tra chi porta scarpe scomode e tra chi pesa troppi chili in più.
Tra le altre cause di tallonite, troviamo la pronazione eccessiva. Con pronazione si intende la rotazione naturale del piede verso l’interno: un movimento che ci permette di adattarci al terreno e di impattare meno quando camminiamo. È un modo di tenere il piede che ci permette di ammortizzare meglio l’impatto con il terreno, che però può diventare eccessivo ed andare a creare tensioni e rischio di lesioni a caviglia, ginocchio e anca. E in caso, appunto, di eccessiva pronazione avvertiamo dolore in sede calcaneare; è un problema che si può risolvere con scarpe studiate apposta per un piede che appoggia in modo scorretto.
In generale, per cercare di evitare o di ridurre gli episodi di tallonite, possiamo lavorare sui fattori di rischio.
In primis, dobbiamo tenere sotto controllo il peso del corpo, visto che tutto va a gravare lì; poi è indispensabile fare attività fisica ma senza arrivare all’estremo opposto di usurare i nostri piedi con sforzi eccessivi.
Dovremmo evitare posture scorrette, così come non ci fa stare bene lo stare in piedi fermi per ore ed ore.
E poi, soprattutto, è necessario prestare attenzione alle scarpe che scegliamo, che devono essere comode e adattarsi ai movimenti dei nostri piedi.
Un sorriso,
Elena