Il Tuina è il massaggio della Medicina Tradizionale Cinese, una tecnica manuale molto complessa che rispetta le innumerevoli regole di semeiotica dell’M.T.C., per costruire un trattamento su misura per il ricevente.
Nel Tuina le manovre hanno nomi particolari, ben lontani dalle manovre classiche del massaggio (sfioramento, impastamento, frizione…) anche se – va da sé – alcune sono identiche nel movimento.
Ogni termine vede al suo interno la sillaba “Fa” che significa “tecnica, modo di fare, stile” e che nei manuali tecnici viene spesso tradotto anche con “manovra” o “stimolazione”.
Troviamo sei gruppi di Fa, suddivisi sul metodo di stimolazione di fondo e per questo troviamo tecniche di oscillazione, di sfregamento, di pressione, di percussione, di vibrazione e di mobilizzazioni articolari.
Ogni tecnica può essere fatta in più zone del corpo e su più punti a seconda se si vuole disperdere o tonificare un punto, in base all’analisi che l’operatore ha effettuato prima di iniziare il trattamento.
Nel gruppo delle pressioni troviamo Anfa che la pressione costante che si va a fare con un dito o con il palmo, sincronizzando il proprio respiro con quello del ricevente.
Yafa è la pressione più sostenuta che si effettua con il gomito o l’avambraccio su zone che possono reggere una pressione decisa, come glutei, arti inferiori, spalle.
Dianfa è la pressione mirata che si effettua con la nocca del pollice o dell’indice su singoli punti per migliorare la circolazione del Qi in un canale energetico.
Nafa è la presa che si effettua con il pollice opposto alle dita, una manovra a pinza che si usa su nuca, addome, spalle e zona lombare.
Niefa è il termine che indica l’occidentale pizzicottamento, che si effettua mantenendo una certa ritmicità.
Nianfa è la pressione dedicata alle dita di mani e piedi che si effettua con pollice, indice e medio.
Qiafa, invece, è il tipo di pressione mirata che si fa su un singolo punto con l’unghia del pollice per arrivare in profondità.
Bofa unisce il premere ed il pizzicare che ricorda il movimento che si fa sulle corde di violino.
Infine, tra le varie pressioni, troviamo Lifa che è una pressione che si effettua sugli arti mentre man mano ci si sposta lungo la gamba o il braccio con una direzione centrifuga.
Tra le tecniche di percussione, troviamo Paifa che è una percussione con la mano a conciglia; Jifa è la percussione gentile che si effettua con i polpastrelli, il lato ulnare o il dorso della mano ed è una percussione ritmata ma gentile.
Koufa utilizza una forza maggiore e la si effettua con un dito, con il lato ulnare del pugno o con le dita della mano chiuse a becco.
Chuifa è la pressione a pugno chiuso, mentre Pifa è la percussione dedicata agli spazi interdigitali che si effettua con il lato ulnare del dito mignolo.
Come vedete serve una certa memoria per affacciarsi al Tuina, già solo per imparare i nomi delle manovre, tralasciando la complessità di tutto il resto! Ma è proprio questo che lo rende estremamente affascinante e degno di anni ed anni di studio.
Se l’argomento vi interessa, parleremo degli altri gruppi di Fa in altri articoli!
Un sorriso,
Elena