Una volta veniva usato per ridurre la libido, oggi invece le proprietà dell’Agnocasto vengono sfruttate per alleviare i sintomi della menopausa e della sindrome premestruale.
Nonostante il nome non sia particolarmente conosciuto, avrete visto questa pianta molto spesso, soprattutto passeggiando in aperta campagna, magari lungo i letti di fiumi e torrenti. L’Agnocasto, infatti, cresce abbondante nel nostro paese e in tutta l’area del Mediterraneo, nonché dell’Asia centrale.
La storia del suo nome è curiosa e vale la pena conoscerla. Agnocasto deriva da due parole latine, “agnus”, che significa agnello, e “castus”, casto, a ribadire una volta di più il significato allegorico di purezza derivante dal nome dell’animale. I frutti della pianta, dove si concentrano i suoi principi attivi, venivano utilizzati per diminuire la libido e per questa ragione erano utilizzati sia dalle donne ateniesi, per mantenersi caste in attesa del ritorno dei loro sposi partiti per la guerra, sia secoli più tardi dai monaci, per mantenere fede al loro voto di castità.
Credenze dei tempi andati? Nient’affatto!
La moderna erboristeria sfrutta l’Agnocasto per la sua efficace azione antiestrogenica, un fatto che lo rende il rimedio naturale perfetto per trattare i disturbi legati alla sindrome premestruale e per combattere amenorrea e polimenorrea. Il frutto della pianta, infatti, agisce sul sistema endocrino, grazie ai suoi principi attivi, fra cui ricordiamo gli oli essenziali, che conferiscono alle foglie un vago sapore di salvia. Inoltre, contiene flavonoidi, alcaloidi, vitexina, isovitexina, viticina e una certa quantità di principi amari.
La sua principale proprietà, come già detto, è quella antiestrogenica. Grazie ai suoi principi attivi, infatti, l’Agnocasto agisce sul lobo anteriore dell’ipofisi e accresce la produzione dell’ormone LH. In questo modo, viene diminuita la produzione di prolattina, mentre quella degli ormoni luteinizzanti e follicolo-stimolanti rimane invariata. Il risultato? L’attività progestinica viene regolata e riequilibrata, con ricadute benefiche su una grande quantità di disturbi.
Le proprietà dell’Agnocasto sono perfette per combattere in modo efficace la sindrome premestruale. Pensate, uno studio ha dimostrato che l’assunzione di 20 mg di Agnocasto al giorno, per 3 mesi consecutivi, ha ridotto significativamente irritabilità, emicranie, gonfiore mammario e sbalzi d’umore in un gran numero di soggetti.
Per le stesse ragioni, viene suggerito anche per alleviare i fastidiosi sintomi della menopausa, nonché per tutti quei casi in cui la regolarità delle mestruazioni è alterata in modo vistoso. Inoltre, è consigliato per stimolare la produzione lattea: la proprietà galattogena, infatti, permette di ricorrervi durante l’allattamento senza alcuna controindicazione per il neonato, mentre al contempo allevia anche eventuali disturbi legati alla presenza di mastiti.
Infine, va ricordato che l’Agnocasto sviluppa una blanda azione sedativa, utile ad alleviare la tachicardia, a favorire il sonno, a moderare le vertigini e nel trattamento di malattie psicosomatiche a carico dei genitali.
L’Agnocasto è un rimedio naturale adatto a tutti. Nonostante ciò, proprio in relazione ai suoi effetti antiestrogeni, è sconsigliato alle ragazze che non sono ancora entrate nella pubertà. Inoltre, ne è sconsigliato l’utilizzo in quei soggetti già in cura con farmaci antagonisti del recettore della dopamina, al fine di evitare un’attenuazione degli effetti, tanto dei farmaci, quanto dell’Agnocasto.
Come per la maggior parte dei prodotti erboristici, inoltre, è sempre meglio evitarne l’uso se si aspetta un bambino.
Grazie a tutti!
Andrea