Da piccola mi dicevano di far nuoto che faceva bene, che ero lo sport più completo, quello che ti permetteva di garantirti da adulto la muscolatura ottimale. L’imposizione, l’istruttore sbagliato non mi hanno fatto innamorare di questo sport, che ora seguo, però, da tifosa.
Davvero il nuoto è lo sport ideale? In una visione olistica, l’ideale per tutti non esiste, ma di sicuro il nuoto mette in campo un gran numero di muscoli.
Un buon nuotatore deve avere buone gambe, buone braccia e buoni addominali. Non possiamo neanche tralasciare i muscoli della schiena. Quindi si allenano decisamente tanti muscoli e serve molta coordinazione per mettere insieme i movimenti di arti superiori e inferiori.
In generale nel nuoto si usano grande dorsale, grande pettorale, grande rotondo e tricipite: il quartetto che permette al braccio di avere forza sufficiente per la bracciata in tutti i vari stili. Entrano in gioco anche il grande rotondo e subscapolare, mentre il flessore ulnare e palmare del carpo è quello che permette di afferrare l’acqua. Un muscolo che viene sollecitato molto è il flessore del gomito che dà la potenza finale di spinta.
A livello di arto inferiore si usano di sicuro tantissimo il quadricipite, il gluteo ed il gastrocnemio; aiutati sempre e comunque da tutti gli altri muscoli che fanno di supporto e cercano di aumentare la velocità della nuotata.
Per permettere il lavoro di squadra tra la parte bassa e la parte alta del corpo, diventa essenziale avere un baricentro forte e qui entrano in gioco i muscoli addominali nella loro totalità.
Lo stile libero, anche detto crawl, vede in prima linea il lavoro del gran dentato, dei pettorali (gran pettorale e piccolo pettorale), bicipite brachiale, tricipite, pronatore rotondo, muscoli flessori di polso e dita. A livello di dorso dà lavoro a deltoide posteriore e centrale, sovraspinato, infraspinato, romboide, grande rotondo, trapezio. E sicuramente ci farà sentire qualche dolorino a glutei e gambe (gastrocnemio, gracile, quadricipite, tibiale, adduttori).
Se, invece, nuotiamo guardando il cielo e, quindi, a dorso solleciteremo di più gran dorsale, pettorale, trapezio, muscolatura delle spalle, tricipite, bicipite, brachiale e romboide.
La rana richiede un grande esercizio al deltoide e ai quadricipiti e sollecita i legamenti del ginocchio, l’articolazione del gomito e la zona del peroneo.
Delfino o farfalla che dir si voglia vede un grande coinvolgimento dei pettorali, dei muscoli della zona scapolare, del bicipite e brachioradiale, di tutta la muscolatura del metacarpo, ma in generale di tutta la mano.
Per un operatore olistico è importante immaginarsi nello sport che pratica il proprio cliente in modo da andare a lavorare nello specifico sulle zone maggiormente sollecitate per togliere contratture e non solo: il giusto fluire energetico nella zona permette una prestazione migliore.
Un sorriso!
Elena