Nel massaggio olistico tradizionale troviamo delle zone del corpo che vengono definite come interdette o vietate al trattamento, perché delicate, poco protette e ricche di linfonodi e ghiandole.
Vediamo insieme quali sono queste zone, senza voler fare uno spiegone di anatomia… diciamo che questo articolo è pensato per i “miei” corsisti che hanno iniziato lo scorso fine settimana il percorso professionale di massaggio.
La zona sottomandibolare è particolarmente delicata per la presenza di linfonodi e della ghiandola sottomascellare. Quest’ultima è una ghiandola mista, innervata dal nervo linguale e dalla corda del timpano; abbiamo una ghiandola maggiore ed altre accessorie che secernano saliva.
Meglio non insistere in questa zona con tecniche di massaggio, se non in casi particolari e con adeguata formazione, per evitare di irritare la zona. Oltretutto se una persona avesse una qualche infiammazione latente, daremmo più fastidio che rilassamento con il nostro massaggio.
Il cavo ascellare o ascella è la zona cava tra braccio e tronco. È una zona ricca di linfonodi, di ghiandole sudoripare e poco protetta da muscolatura. Senza entrare troppo nei dettagli, i linfonodi sono piccoli organi del nostro sistema linfatico di forma ovale. Hanno un ruolo importante nel nostro sistema immunitario perché sono punti di raccolta per parte di alcuni linfociti (B e T). I linfonodi intercettano ed eliminano eventuali germi o sostanze estranee al corpo (comprese le cellule neoplastiche) che circolano nella linfa. Sono, alla fine, dei filtri depuratori del corpo.
Massaggiare questa zona, senza cognizione di causa, potrebbe essere un’intrusione non ben vista dai nostri linfonodi e, quindi, remare contro al loro indispensabile lavoro.
La zona all’interno del gomito non è protetta da muscolatura e vede il collegamento tra tre articolazioni distinte (omero-ulnare; omero-radio e radio-ulna) il tutto racchiuso in un’unica capsula articolare e con un apparato legamentoso comune. Il sentir premere in questa zona non dà sensazioni piacevoli, motivo per cui nelle sequenze di massaggio si fanno unicamente degli sfioramenti. Alcune tecniche vedo degli specifici sfioramenti di scarico in senso antiorario intorno al cavo brachiale: questo perché a livello energetico in prossimità delle articolazioni si concentra una stasi di energia che il movimento antiorario vuole dissolvere.
La zona inguinale che non si tratta di prassi con il massaggio olistico prende anche il nome dal triangolo di Scarpa, dal nome dello studioso che ha affrontato nello specifico questo distretto del nostro corpo.
Si trova nella coscia e ospita strutture nervose, linfatiche e vascolari: sembra un triangolo con la punta verso i piedi. Viene definito dal legamento inguinale, dal muscolo adduttore e dal muscolo sartorio. Anche in questa zona troviamo linfonodi e vasi linfatici oltre ad un tratto dell’arteria e della vena femorale: tutte strutture del nostro corpo che non traggono benefici da un massaggio, motivo per cui meglio sorvolare e dedicare i nostri impastamenti e le nostre frizioni a zone muscolari che sanno apprezzarle 😊
Il cavo popliteo altro non è, in parole povere, la zona dietro al ginocchio e un pochino come per il cavo brachiale qui troviamo una zona delicata che non va troppo sollecitata sia per la presenza degli oramai famosi linfonodi che per le ripercussioni che si potrebbero avere sull’articolazione del ginocchio. Quando, quindi, facciamo delle percussioni sul bicipite femorale dobbiamo stare attenti a non cadere con le mani violentemente in quest’area.
Diciamo che non è questo un articolo così ampiamente tecnico, ma sono in modalità didattica per i neofiti on in questi giorni! Di certo di ognuna di queste zone si potrebbe dire molto molto di più, ma si inizia con piccole nozioni…
Un sorriso,
Elena