Stress, vita sedentaria, cattiva alimentazione, scarsa idratazione e carenza di fibre possono facilmente condurre alla stitichezza. La Riflessologia Plantare può aiutare a risolvere il problema.
Uno dei problemi maggiormente avvertiti dalla popolazione di tutte le fasce di età è certamente la stipsi, che se non tenuta sotto stretto controllo, può dare origine a patologie anche molto gravi, come l’occlusione intestinale. Prima di giungere a tale stadio, è quindi opportuno intervenire per tempo, magari con la Riflessologia Plantare per la stitichezza, un metodo olistico di origine antichissima, che può concretamente coadiuvare nel mantenere in salute il nostro intestino.
Quest’organo non va sottovalutato. Anche se oggi viene considerato solo una parte del nostro corpo, alla stregua di tutte le altre, la medicina tradizionale cinese e quella indiana insegnano che rappresenta ben altro.
Per la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), l’intestino è quella parte del corpo che separa il puro dall’impuro, ma soprattutto che produce l’energia necessaria a difendere l’organismo dagli attacchi degli agenti esterni. Per l’Ayurveda, la medicina indiana, da questo organo dipendono la longevità, la salute e, non ultima, la felicità, essendo questi tutti elementi strettamente correlati al modo in cui si digerisce il cibo.
Non è un caso, quindi, che le discipline olistiche prendano l’intestino in seria considerazione: non solo, quindi, in quanto luogo in cui avvengono i processi digestivi, ma anche l’organo in cui vengono elaborati sentimenti ed emozioni.
L’intestino può essere considerato una sorta di “secondo cervello”, sia per il suo aspetto, sia per la sua funzione. Infatti, così come il cervello superiore si occupa dell’elaborazione delle esperienze e dei pensieri, quello inferiore si dedica alla valutazione della materia, decidendo cosa tenere e cosa scartare. Nella loro funzione, quindo sono molto simili, perché entrambi si occupano di decidere cosa è utile trattenere e cosa, invece, è opportuno lasciar andare.
Nell’approccio olistico, la stipsi è considerata indice di una negativa tendenza al trattenere, ad aggrapparsi a qualcosa che in realtà non serve più, ad avere difficoltà a liberarsi dal passato e da strategie esistenziali ormai obsolete. Insomma, una sorta di avvertimento, che suggerisce che è ora di rivedere le nostre posizioni e lavorare su noi stessi.
Nella visione olistica, vivere bene non è quindi la mera somma dello stato di salute dei singoli organi, ma uno stato di benessere complessivo, che coinvolge tanto l’organismo, quanto la mente. E ovviamente lo spirito. A cominciare proprio dall’intestino.
La Riflessologia Plantare per la stitichezza può configurarsi come un’ottima alleata per alleviare la stipsi e riportare quest’organo alle sue originarie funzionalità. Certo, rimane inteso che se il problema è davvero molto grave o se i giorni in cui non si riesce ad evacuare diventano troppi, sarà necessario rivolgersi ad un medico o comunque ricorrere ai lassativi. Ma prima di arrivare a questo punto, si può provare a trattare il disturbo con l’opportuna digitopressione.
Quali sono i punti riflessi dell’intestino? Quelli che si trovano nel centro della pianta del piede, nella parte molle. In caso di stipsi, la Riflessologia Plantare per la stitichezza suggerisce di manipolare questa zona procedendo dal basso verso l’alto, per qualche minuto. Provateci: il vostro corpo, naturalmente teso alla ricerca di energia, si metterà in moto per ritrovare l’equilibrio. E voi vi sentirete subito meglio.
Grazie come sempre per l’attenzione!
Andrea