Avevamo già parlato in un precedente articolo, dell’importanza della comunicazione non verbale anche in campo olistico. Oggi provo a darvi qualche indizio in più a cui prestare attenzione, focalizzandoci sugli occhi di chi abbiamo di fronte; occhi che ultimamente con il discorso mascherine sono ancora più in primo piano, perché in modo più o meno volontario li usiamo per comunicare più di prima, visto che ci troviamo spesso con parte del viso coperto.
Gli occhi, intanto, rilevano il livello energetico della persona: occhi luminosi, vivaci, gioiosi ci diranno che la persona sta bene, mentre gli occhi stanchi, segnati sono molto facilmente riconoscibili.
Ma se stiamo ben attenti e notiamo una dilatazione eccessiva delle pupille potremmo pensare che chi abbiamo di fronte stia bene con noi e sia in uno stato di rilassamento e provi fiducia nei nostri confronti.
Se, al contrario, le pupille si restringono in modo eccessivo significa che la persona sta vivendo delle emozioni negative e un momento di difficoltà mentale.
Se gli occhi sembrano rimpicciolirsi nella loro totalità, ci indicano tanto stress, tanta stanchezza e un esaurimento psicofisico molto vicino.
Se i muscoletti proprio sotto alla palpebra inferiore trema, ci segnalano uno stato di ansia e di preoccupazione. Se le palpebre vengono sbattute velocemente (e in condizioni normali le chiudiamo una ventina di volte al minuto), ci troviamo in uno stato di stress ma positivo, quasi ci fosse una forte aspettativa nel vivere quella situazione.
Se, invece, si chiudono più del normale ma non cosi rapidamente, la persona sta vivendo un momento di tensione.
Se la persona mentre ci parla sta con gli occhi chiusi è come se cercasse maggior concentrazione, se lo fa mentre ci ascolta è perché è d’accordo con il nostro punto di vista.
Ci sono persone che cercano con lo sguardo come a voler richiedere attenzione, aiuto, comprensione. Se però il tutto diventa insistente e ci si sente fissati dobbiamo interpretare il tutto come una richiesta di sfida.
Per qualcuno, poi, per educazione e cultura, abbassare lo sguardo diventa una forma di rispetto.
Se, invece, mentre parliamo il nostro interlocutore sfugge al contatto visivo vuole dire che non vuole affrontare la questione con noi, è un segnale di imbarazzo, di vergogna.
Se facciamo ruotare gli occhi vogliamo far capire che non siamo d’accordo e che, anzi, proviamo anche un po’ di disprezzo verso il punto di vista che ci stanno esponendo.
Quante cose possiamo dire solo con gli occhi senza usare parole… fateci caso! È un modo per conoscere e capire meglio chi abbiamo di fronte!
Un sorriso (con gli occhi!)
Elena