Il senso di colpa, quell’emozione che ci blocca e che ci congela; ci fa sentire inadeguati prima di tutto ai nostri occhi. Un’emozione diffusa, che si mixa e si alterna al senso di responsabilità. Ed è un’emozione che nel mondo olistico viene presa spesso in considerazione proprio perché va a generare vari blocchi energetici e da lì vari malesseri fisici e mentali.
Come sappiamo, ognuno dei nostri 7 chakra principali ha abbinata un’emozione definita demone, perché lo va a colpire in profondità. Il senso di colpa è il demone del secondo chakra, il chakra dell’ombelico, quello a cui viene abbinato il colore arancione e alle emozioni, al sentire nel senso sottile, non solo a livello degli organi di senso.
È il centro della nostra creatività, della nostra pulsione vitale, della sessualità e del controllo. È il vortice energetico del bello della vita e il senso di colpa lo blocca, facendoci sentire frustrati e facendoci appassire.
Senso di cola che spesso è poco cosciente o per lo meno così intrinseco in noi da confondersi con il nostro vero modo di sentire e di essere.
Spesso influenzato dal passato, da ruoli imposti o subiti, un processo che blocca il cambiamento, che, a livello energetico, è indispensabile per evolverci, per crescere ed essere felici.
Il senso di colpa, nel suo ruolo di demone, va a bloccare il naturale scorrere dell’energia facendo andare in sofferenza il secondo chakra. Ed ecco che andrà a mutare il nostro modo di sentire in generale e, come un cane che si morde la coda, rimarremo congelati nel nostro senso di colpa. Senza più fare, senza più procedere, per paura di fallire, di far del male agli altri. Spesso cadiamo nell’inganno che sia una forma di amore, ma il secondo chakra che è la sede delle emozioni, ci insegna che l’amore verso l’altro nasce dall’amore per noi stessi.
E nel tempo il senso di colpa ci porterà a diventare sordi verso i nostri desideri, quei sogni che la creatività del secondo chakra ci aiuta a visualizzare nei dettagli e a diventare realtà.
Se riusciamo anche solo in parte ad afferrare l’importanza del giusto flusso energetico nel secondo chakra, capiamo quanto sia necessario per il nostro benessere smettere di vivere nel senso di colpa. Il senso di colpa “buono” è il senso di responsabilità delle nostre azioni ed è indispensabile per vivere bene. Ma il senso di colpa dannoso, quello che blocca, va sciolto, riformulato, sgrovigliato per dar di nuovo spazio al fluire.
Come fare? A livello olistico possiamo affidarci alla meditazione soprattutto quelle legate alla Luna, che con il suo discorso di cambiamento viene correlata al secondo chakra. Possiamo dedicarci al Saluto alla Luna (meno celebre del Saluto al Sole ma bello e profondo come sequenza di asana) e poi trovare modo di liberare la creatività: balliamo senza schemi, disegniamo, coloriamo, scriviamo. E amiamo tanto. Amiamo soprattutto noi stessi.
Un sorriso!
Elena