Il termine linfa deriva dal latino lympha, che si può tradurre con acqua limpida, chiara. E probabilmente la linfa prese questo nome per contrasto con il rosso sangue. Ma che cos’è esattamente la linfa?
Con una definizione rapida da interrogazione scolastica, possiamo definire la linfa come un liquido drenato dagli spazi interstiziali e trasportato nei vari vasi linfatici, che utilizzano un percorso che vanno dalla periferia al centro del corpo. I vari vasi decorrono subito sotto la cute e poi diramano a varie profondità interessando tutti gli organi interni.
La linfa è un liquido incolore che contiene lipidi, ormoni, enzimi, linfociti e macrofagi.
I macrofagi lavorano come spazzini del nostro corpo, aiutandoci ad eliminare ciò che non ci serve; mentre i linfociti servono ad eliminare virus e batteri.
La linfa viene filtrata e ripulita da questi elementi tossici nei linfonodi, che fungono da stazione di spurgo e di pulizia e si collocano lungo i vasi linfatici.
La linfa ha un aspetto simile al plasma ma ha un valore minore di contenuto proteico, ha infatti un 50% in meno di proteine.
La linfa deriva dal liquido interstiziale, una sostanza che va a riempire ogni spazio lasciato vuoto dalle cellule o da altre strutture del nostro corpo. Il liquido interstiziale fa da punto di scambio tra sangue e cellule e assorbe il materiale rilasciato dai capillari sanguinei perché in eccesso e viene in parte drenato dai capillari linfatici sotto forma, per l’appunto, di linfa.
La linfa, quindi, insieme al sangue fa da mezzo attraverso il quale il liquido interstiziale cede e riceve sostanze di rifiuto, ormoni e sostante nutritive che nell’insieme permettono il funzionamento cellulare.
La linfa ci aiuta a mantenere il bilancio idrico dell’organismo: va infatti ad eliminare l’acqua in eccesso del nostro corpo che si accumula a livello dei tessuti. Quantità di linfa e quantità di liquido interstiziale vanno di pari passo: più il corpo aumenta il volume di liquido interstiziale più la linfa a materiale da cui attingere. Si calcola che un uomo adulto produce in media 7/10 litri al giorno di linfa, quantitativo che va anche correlato all’attività fisica. Se da una parte il lavoro muscolare permette il corretto fluire della linfa, dall’altra l’attività fisica comporta un aumento della pressione sanguinea e quindi un maggior passaggio di plasma negli spazi interstiziali e da qui ai capillari linfatici.
La linfa, poi, a livello addominale raccoglie anche “gli scarti” dai villi intestinali, scarti che sono emulsione di grasso di origine animale che non riescono ad essere assorbiti, a causa delle loro dimensioni, dai capillari sanguinei: la quantità di linfa dipende, per ciò, anche dalla nostra alimentazione.
La linfa è, quindi, un liquido indispensabile per il buon funzionamento del nostro corpo e per il suo stato di salute!
Un sorriso!
Elena