Nella Medicina Tradizionale Cinese tutto è collegato e tutto ha un perché a livello energetico. Se siete scettici, mettetela così: è pur sempre un modo per spiegare delle situazioni e magari risponde ad un vostro perché che vi trascinate da tempo…
Il Meridiano di Milza gestisce con il suo compare Yang, Meridiano di Stomaco, il cibo nel nostro corpo: vale a dire che quel che mangiamo viene elaborato, reso disponibile come energia spendibile e metabolizzato grazie a questi due canali energetici. Se abbiamo un problema di digestione o di assimilazione di qualche cibo, il problema può essere ricondotto ai Meridiani che appartengono all’Elemento Terra, proprio perché è la Terra che ci fornisce il cibo.
Al Meridiano di Milza viene abbinata anche una situazione emozionale/mentale che viene spesso riportata sui libri con il termine di rimuginazione. Che magari non sarà in italiano correttissimo, ma che secondo me suona più che bene. La rimuginazione indica quei pensieri contorti, ricorrenti, quel continuo lavorio mentale che non porta da nessuna parte, ma che anzi ci incasina ancora di più. Sono i pensieri che ci danneggiano, che ci richiedono energia per niente, perché poi ci ritroviamo sempre lì al medesimo posto, senza alcuna soluzione.
E cosa facciamo di solito quando la mente va in tilt con una fase di rimuginazione? Mangiamo. E di solito mangiamo dei cibi dolci che è il sapore che viene abbinato al Meridiano di Milza.
In un discorso energetico, gli eccessi creano un surplus di energia che rischiano di compromettere il funzionamento dell’organismo. Il benessere corpo-mente-spirito dipende dall’equilibrio dell’insieme e di tutte le parti di esso. Questo vuol dire che un pochino di sapore dolce fa bene al nostro Meridiano di Milza, ma un eccesso di cibi di questo tipo portano ad una quantità di energia che il corpo non riesce a gestire e che, quindi, riversa in altrove, come, ad esempio, nell’attitudine emozionale corrispondente.
Vale a dire, rimugino, mangio dolce, rimugino ancora di più. Perché il sapore dolce va a dare benzina ai miei pensieri contorti. Ed ecco, quindi, che il circolo diventa vizioso: penso troppo, mangio, penso di più, mangio di più. E così via…
La soluzione sta nel cercare di spezzare questa catena viziosa. Come? O sforzandosi di buttarsi un altro tipo di sapore, come ad esempio l’amaro, che va a controllare il Meridiano di Milza (e dietro abbiamo tutta la Teoria dei 5 elementi e dei loro cicli di generazione e controllo che potete leggere qui se volete approfondire) oppure imponendo alla mente di non pensare utilizzando lo sport, lo studio di materie nuove, un viaggio, un hobby che ci obblighi a impegnare la mente in altro. Se, ad esempio, non siamo già bravi a meditare, dovremmo lasciare perdere questo tipo di pratica perché rischiamo di ricadere ancora di più nel troppo pensare. Meglio imparare una lingua straniera ad esempio o farci coinvolgere in un corso di ballo, dove saremo troppo concentrati ad apprendere per pensare al nostro chiodo fisso.
Facile? Assolutamente no.
La teoria energetica non ci promette strade facili, anche perché non dà bacchette magiche ma vuole risvegliare il nostro senso di responsabilità.
Perché il nostro star bene dipende da noi.
Un sorriso!
Elena