Maria è una collega di vecchia data, abbiamo fatto i primi corsi insieme, ci siamo affacciate al mondo olistico insieme per poi separarci su percorsi diversi. Quello che mi ha sempre colpito di lei è la sua incredibile capacità di autocritica: obiettiva, sincera, mirata, senza sensi di colpa e volta a migliorarsi senza perdere il suo carattere, con pregi e difetti.
Un paio di mesi fa, Maria mi contatta per chiedermi una consulenza. Al telefono sento la sua voce con un tono più alto del solito e un disordine mentale che non le associo. Quando ci vediamo, mi racconta di avere ultimamente difficoltà a relazionarsi con gli altri. Si rende conto di non aver tempo/voglia di ascoltare, di arrivare velocemente a conclusioni affrettate, di parlare troppo e di usare un tono più alto del suo consueto e, soprattutto, troppo alto per un lavoro da operatore olistico, dove l’empatia nasce da piccoli e preziosi dettagli.
In più, mi parla di un forte dolore cervicale che si irradia fino alla mano sx.
Ci conosciamo, conosciamo il nostro mondo e al che mi viene spontaneo dirle “Ma non potevi semplicemente dirmi che hai il quinto chakra fuori uso?”.
Ci scappa un sorriso, perché effettivamente fa strano non dover spiegare mille teorie energetiche per fare capire che tutto rientra in un preciso quadro, nel nostro modo di pensare.
Il quinto chakra è quello della comunicazione, quello che ci permette di esprimere le nostre idee, ma che ci insegna ad ascoltare anche quelle degli altri.
Ha anche competenza sulla gola, sulla tiroide e sulla cervicale…
Maria mi racconta di essersi arresa all’evidenza qualche sera prima, quando pur avendo già in testa cosa cucinare per cena, ha chiesto al marito se volesse qualcosa di particolare. Non ha neanche ascoltato la risposta, ha cucinato quel che aveva in mente, per poi sentirsi dire da lui che le aveva detto che avrebbe mangiato una minestra perché stava poco bene. E lei non aveva recepito nulla di quel discorso.
Diciamo che il non essere sintonizzati nel qui ed ora, deriva anche da uno scompenso del primo chakra. E nelle teorie energetiche tutto è collegato, per cui lo squilibrio appare più complesso ma evidente.
Con Maria il gioco diventa facile: conosce le mie armi e più che altro cercava un esecutore di un qualcosa che aveva in mente. Procediamo con dei trattamenti di massaggio riequilibrante che mira proprio a togliere eccessi e a mitigare deficit nei chakra principali.
Dopo due trattamenti, decidiamo di fissare il risultato con un trattamento di hot Stone Massage. Il massaggio con le pietre calde, che i più conoscono come un massaggio rilassante, in realtà, può molto sul piano energetico. Il calore delle pietre aiuta a riequilibrare in modo soft ma duraturo.
Nel giro di un mese, Maria ha ritrovato un tono di voce più pacato ma soprattutto ha riabbracciato la sua empatia.
La causa dello squilibrio? Io ad oggi non la so. Maria non ha voluto raccontare e io ho accettato il suo silenzio, anche se sono certa che lei ne conoscesse perfettamente l’origine.
Spesso prendiamo attitudini e comportamenti che non sono nostri e spesso lavorando sul piano energetico possiamo ritrovarci!
Un abbraccio!
Elena