Cresce praticamente ovunque, tanto in pianura, quanto in quota. Ben conosciute fin dai tempi più antichi per accelerare la guarigione delle ferite, oggi le proprietà della Primula vengono sfruttate in chiave antinfiammatoria e antireumatica.
Nel sud e nelle isole del nostro paese questo fiore non cresce affatto, ma se abitate al nord o al centro, di sicuro l’avrete visto decine di volte. E ad ogni volta avrete esclamato: “Sta arrivando la primavera!”. La primula, infatti, fiorisce fra aprile e maggio, riempendo prati, boschi e campagne con le sue campanule gialle o bianche.
Il suo nome deriva direttamente dal termine latino “primus”, proprio per indicare che questo è il primo fiore che fiorisce alla fine dell’inverno. Ma in realtà, in passato con questo termine si usava chiamare tutti i fiori che sbocciavano all’inizio della primavera e solo nel Cinquecento il nome Primula fu definitivamente scelto per questo fiore dal botanico Mattioli.
All’estero, invece, soprattutto nei paesi anglosassoni, la Primula è conosciuta come “bunch of keys”, mazzo di chiavi: la leggenda, infatti, racconta che quando San Pietro lasciò cadere a terra le chiavi del paradiso, queste a contatto con il terreno, fecero nascere questo fiore.
Oggi la Primula viene coltivata come pianta ornamentale per giardini e balconi, mentre l’erboristeria ne sfrutta le proprietà per trattare alcuni disturbi.
In Italia si coltiva soprattutto la Primula vulgaris, che non è però quella che vanta i principi attivi che interessano la medicina naturale. Questi sono propri della Primula Veris, una pianta perenne, che secca in estate e fiorisce, appunto, alla fine dell’inverno.
Della pianta si utilizza praticamente tutto. Dalle radici della pianta si estraggono due eterosidi fenolici, la primaverina e la primulaverina, che sprigionano un’intensa attività antinfiammatoria e antireumatica. Per questa ragione i decotti con le radici di Primula sono perfetti per alleviare l’asma bronchiale e concorrere al trattamento dei disturbo delle vie respiratorie.
Le parti ipogee della pianta, quindi foglie e fiori, sono indicate per preparare una gradevole tisana, che oltre a rappresentare un valido sostituto del tè, possiede proprietà espettoranti e mucolitiche, consigliate in caso di raffreddore e mal di gola.
L’assunzione di decotti ed infusi di Primula calmano, inoltre, i dolori reumatici e grazie alla sua azione diuretica, si rivelano un ottimo rimedio naturale per combattere la gotta, ridurre gli edemi e i gonfiori agli arti. Ulteriori utilizzi comprendono l’applicazione di compresse imbevute di infuso come decongestionante naturale per il viso e come antireumatico e antinevralgico, nonché l’assunzione di tisane per combattere il mal di testa.
La tisana di Primula contiene un altissimo quantitativo di fosforo e magnesio, che aiuta il sistema nervoso a funzionare correttamente. Inoltre, l’apporto di acido salicilico concorre a sprigionare un’azione analgesica, che può tornare utile per dolori di lieve intensità.
Per la preparazione di una confortante tisana alla Primula, vi basterà acquistare dell’estratto secco in erboristeria e lasciarlo in infusione per almeno 10 minuti in acqua bollente. Se è vostra intenzione ricorrere alle proprietà dei decotti di Primula, allora non dovrete far altro che immergere l’estratto secco in acqua fredda e lasciar bollire per una decina di minuti. Dopodiché, filtrate il liquido e bevetelo a stomaco pieno.
Grazie a tutti!
Andrea