Il nostro corpo lancia spesso dei segnali riconoscibili quando si rilassa e così nel momento in cui eseguiamo un massaggio possiamo decifrare se la persona si sta lasciando andare o se rimane in uno stato di tensione. Per l’operatore è importante avere percezione di questi segnali proprio per capire se sta lavorando bene sui ritmi e sui tempi della persona oppure se deve cambiare qualcosa nella manualità o nello spazio lavorativo per favorire un maggiore rilassamento.
Uno dei segni più diffusi è ovviamente lo sbadiglio. Questo riflesso contagioso è una richiesta del corpo di una maggiore ossigenazione, quasi un tentativo per rimanere svegli e reattivi, mentre, in realtà, la mente si sta rilassando. Come dire, un buon segno!
Così come lo sono anche sospiri lunghi e rumorosi. Le prime volte uno si preoccupa, ma un’espirazione lunga è il segno che la persona sta liberando il respiro, sta smettendo di essere in tensione anche in un atto che dovrebbe essere semplice, spontaneo e mai compresso. Lo stress porta molto spesso a situazioni di apnea o di respiri corti, si tende a contrarre il diaframma e si arriva ad una respirazione tesa, quasi bloccata. Nel momento in cui si allentano le tensioni anche la respirazione si rilassa e i primi respiri diventano lunghi, rumorosi, dei sospiri, per l’appunto.
Altro segnale che il corpo si rilassa ci viene dato dalla muscolatura con dei piccoli movimenti involontari, non controllabili, definiti mioclonali. Sono quelli scatti che possono capitarci anche poco prima di addormentarci, anche questi direttamente proporzionali a livello di stress che la persona subisce. Spesso sono scatti degli arti inferiori, ma a volte anche delle mani, del collo o più in generale di tutto il corpo.
Quando si verificano ci indicano che la muscolatura si sta abbandonando, sotto l’input di una mente che sta mollando il controllo continuo che deve avere sul corpo, per permettergli di reggere allo stress quotidiano.
Può anche capitare che la persona senta la necessità di allungare la muscolatura: altro segnale di distensione. E così mentre stiamo massaggiando, la persona tenta di riprodurre degli esercizi di stretching come a ridare il giusto spazio alla muscolatura di solito compressa per un eccessivo carico di lavoro fisico e, molto più frequentemente, mentale.
La nostra cute, regno del senso del tatto, è percorsa da numerosissime terminazioni nervose: non possiamo non pensare che anche la pelle voglia rivelarci che la persona si stia più o meno rilassando.
Reazioni come brividi, prurito o solletico sono assai diffuse. Più la persona è stressata, più le reazioni saranno intense e varie.
Il tutto non è mai vissuto come un qualcosa di fastidioso, ma come un atto liberatorio, di benessere.
Come dire, il corpo parla sia quando è sotto stress – ma noi siamo troppo presi per ascoltarlo – sia quando capisce che finalmente si può concedere un attimo di relax!
Un abbraccio!
Elena