Uno dei problemi ai piedi più diffuso è l’alluce valgo. Una problematica che può diventare molto dolorosa fino renderci impossibile una vita “normale”; un disturbo più femminile che maschile non solo causato da scarpe poco adatte.
Con la definizione di alluce valgo si intende la deviazione dell’alluce, che può arrivare ad accavallarsi con il secondo dito del piede e caratterizzata dallo spostamento della base verso l’esterno. È una situazione dolorosa, che spesso fa diventare la cute rossa e calda.
Diversi sono i sintomi che lo accompagnano: in tanto il dolore che però può essere più forte in corrispondenza del secondo dito. Poi la zona appare gonfia e la pelle ispessita. Alcune persone sentono un dolore continuo, altre un dolore intermittente; molto spesso si avverta una scarsa capacità di movimento dell’alluce. Dolore e deformità non vanno di pari passo: ci sono persone che soffrono tantissimo pur non avendo chissà che deviazione visibile e persone che hanno il primo dito deformato in modo evidente ma non sento poi troppo male.
La “cura” dipende dal male che si sente: l’approccio chirurgico viene eseguito quando non si ha più nessun sollievo dai trattamenti definiti conservativi (ad esempio, applicazioni di ghiaccio, di creme antinfiammatorie, utilizzo di antidolorifici, bendaggi, utilizzo di cuscinetti separa dita…)
La deformazione può avere una predisposizione genetica oppure essere congenita. Lesioni a carico del piede e sovrappeso possono aumentare la probabilità di insorgenza del problema, così come l’uso di scarpe scomode o problemi di postura. Abbiamo, inoltre, problemi di artrite che posso interessare la zona.
Diciamo che essere normopeso, avere una buona muscolatura e lavorare su un discorso posturale può aiutare, così come sarebbe meglio evitare scarpe troppo a punta e con tacco alto.
Per la riflessologia plantare, la zona dell’alluce che si deforma corrisponde alla parte riflessa della cervicale. Tanti sono, quindi, i riflessologi che vedono una corrispondenza tra dolore in zona cervicale e problematiche all’alluce, con l’ulteriore considerazione che non si risolve l’uno senza affrontare anche l’altro.
Un abbraccio!
Elena