Questo non vuole assolutamente essere un articolo sulla musicoterapia… vorrei solo sottolinearvi l’importanza di una musica in sottofondo durante un trattamento olistico.
È innegabile che la musica sia una parte importante della nostra vita, accompagna eventi, evoca ricordi, rilassa, emoziona, dà la carica. E allora ci sta che diventi la base sui cui effettuare anche un trattamento olistico.
Ci sono trattamenti che viaggiano a pari passo con la musica, vi sono massaggi che utilizzano specifiche note per ritmare il massaggio e cambiando il sottofondo musicale non avremmo lo stesso effetto pur mantenendo inalterate le manovre.
Anche negli altri casi, però, la musica aiuta, purché piaccia sia all’operatore che al ricevente.
Oramai abbiamo una facilità incredibile di trovare pezzi adatti, che arrivano da ogni angolo del mondo: con un click possiamo passare dal suono delle campane tibetane, alla musica classica, dai rumori della natura alla musica jazz.
L’importante è avere a mente che non abbiamo tutti gli stessi gusti e, quello che piace a noi, potrebbe non piacere a chi si stende sul nostro lettino. Chiedere o rimanere su una compilation musica rilassante non eccessivamente solo di una tipologia diventa la scelta ottimale. D’altra parte pensate a stare un’ora ad ascoltare un qualcosa che non si tollera… altro che trovare beneficio dal massaggio!
Non dimentichiamoci poi del volume… troppo basso per alcuni diventerebbe inesistente, troppo alto apparirebbe ad altri assordante.
Tanto dipende anche dai rumori che provengono dall’esterno, dal luogo in cui abbiamo il nostro spazio olistico. E da eventuali problemi di udito dei nostri riceventi/clienti.
Spesso partiamo in quarta con la musica, perché magari siamo noi a non poter vivere senza musica. Ci dà ritmo, ci tiene compagnia mentre chi è sul lettino dorme. Ma…ma qualcuno potrebbe ancor più apprezzare il silenzio.
Chi lavora in uffici rumorosi, magari risponde al telefono con le cuffie, si trova immerso nel caos ogni giorno, potrebbe apprezzare un’ora di silenzio, con – magari – il solo ticchettio dell’orologio come sottofondo.
Come dire, non siamo tutti uguali anche in questo. E potremmo trovare nel silenzio un potere meditativo profondo anche noi operatori.
A me piace cambiare, andare incontro agli umori del momento e sicuramente ogni tecnica ha una sua musica o un suo silenzio più adatto!
Voi che musica preferite usare?
Un abbraccio,
Elena