Nel mondo occidentale, si deve la ” scoperta” della riflessologia ad un medico americano William H. Fitzgerald (1872-1942): un otorinolaringoiatra che studiò e lavorò sia negli Stati Uniti che a Londra e a Vienna.
Nello svolgere il suo operato quotidiano, sicuramente con già con una visione di insieme più ampia dei suoi colleghi, notò che comprimendo alcune zone della mano, durante piccoli interventi al naso, i pazienti sentivano meno dolore.
Da questa scoperta, iniziò pian piano a mappare le parti del corpo ed a creare una prima mappa di punti riflessi.
Nel 1913 comunicò la sua scoperta a dei colleghi dentisti in modo che si ampliasse la fase di verifica e sperimentazione del metodo.
Nel 1916 negli Stati Uniti uscì il primo libro Zone Therapy e ne conseguì un periodo di forte interesse per questa disciplina tanto semplice quanto affascinante.
Dalla fine degli anni Trenta fino a tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale la Riflessologia cadde in disuso; fu grazie ad una massaggiatrice americana Eunice Ingham che ritornò in voga e sbarcò in Europa (specialmente in Germani con la sua allieva Hanna Marquardt).
Studiando e ricercando, si è scoperto negli anni che, in realtà, Fitzgerald non ha che riportato in luce un sapere già presente da secoli: pare che lo scultore Benvenuto Cellini (1500-1571) già si curasse dolori articolari con digitopressioni precise sui piedi; il presidente americano Garfield curava dolori provocati dalle ferite di un attentato premendo su punti di entrambi i piedi già a metà Ottocento. Testimonianze di massaggi miracolosi ai piedi arrivano anche dal mondo antico (antica Grecia, antica Roma, antico Egitto).
Grazie a tutti!
Elena