Del peperoncino si usano i frutti, cioè le bacche di varie forme e colori, anche se i più diffusi sono di colore rosso e forma conica, allungata e sottile. Il genere è Capsicum, parola che deriva da capsa, scatola (a causa della forma del frutto) o dal greco kapto, mordo (a causa del sapore del frutto). Possono essere consumati freschi o secchi. Se essiccati (all’aria aperta), per utilizzarli è consigliabile ridurli in polvere (semi compresi) in un mortaio o, più semplicemente, in un macinacaffè. Attenzione: dopo aver maneggiato del peperoncino evitate di stropicciarvi gli occhi!
Da un punto di vista nutrizionale il peperoncino contiene numerose vitamine, in particolare vitamina C e carotenoidi, e altre sostanze tra le quali la capsaicina, che conferisce il caratteristico sapore piccante e da cui dipendono numerose proprietà attribuite al peperoncino. Ha effetti benefici per via esterna (se applicato sulla pelle in soluzione alcolica) e per via interna (se ingerito). È quindi utile in caso di reumatismi, artrosi, lombaggini, psoriasi, artrite reumatoide, neuralgia post-erpetica, stimola e migliora la digestione, ha effetti benefici sul sistema cardiovascolare (in particolare abbassa colesterolo e trigliceridi).
Una proprietà curiosa è quella di abbassare la temperatura corporea: consumare peperoncino in paesi caldi è un buon metodo per
sopportare le alte temperature.
Grazie!
Andrea
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