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Cromoterapia: Le origini

Pubblicato da Andrea e 29 Giugno 2022
Categorie
  • Cromoterapia
Tags
  • colore
  • cromoterapia
  • origini

Il rapporto tra uomo e colore è vecchio quanto il mondo, d’altra parte abbiamo la fortuna di vedere a colori e l’uomo ha sempre cercato di ricreare almeno parte dei colori presenti in natura e li ha spesso usati per riconoscere e contraddistinguere divinità o classi sociali. Ogni cultura ha portato avanti una sua cultura del colore: il nero per noi è simbolo di lutto, in Giappone è il bianco ad avere lo stesso significato. 

In linea di massima i colori caldi hanno un significato di carica maggiore rispetto ai colori freddi in ogni lato del mondo, ma per lavorare con la cromoterapia bisogna soffermarsi anche sui background culturali che ogni popolo si porta dietro: noi vedremo il significato del colore che vale per il nostro mondo occidentale, tenete conto che se vi troverete ad applicare la cromoterapia in Africa o in Australia qualcosa potrebbe mutare. Il colore ha in ogni angolo del mondo la medesima forza energetica misurabile in nanometri, ma il significato che ognuno di noi dà al colore può cambiare in base alla storia della propria cultura. 

La cromoterapia intesa come strumento per curare ha origini molto antiche: gli antichi Egizi, Peruviani, Messicani ed Indiani usavano il colore come parte della loro scienza medica. Nell’Antica Cina si usava coprire le finestre della casa del malato con teli del colore necessario per uscire da determinata malattia: ognuno dei Meridiani Energetici che sono alla base della Medicina Tradizionale Cinese è accuratamente abbinato ad un colore. 

Le basi dei concetti moderni furono poste da Edwin Babitt, medico statunitense che nel 1878 pubblicò il suo primo studio sui principi della luce e del colore nel campo della cura. Affermava:” Mettete al sole un essere umano pallido e avvizzito come una pianticella e, se non è troppo tardi, lo vedrete recuperare la salute e lo spirito”. Dove la luce del sole conteneva tutti i colori necessari per star bene, senza dover analizzare troppo il colore necessario per la determinata problematica presentata. 

Nel 1896 in Danimarca il dr Finsen fondò un ospedale dove si curavano i malati di tubercolosi con il colore e nel 1903 Finsen vinse il Premio Nobel proprio per i sbalorditivi risultati ottenuti curando con la cromoterapia su questi malati e sui malati di vaiolo. 

Raccontano che in Sicilia vi era un dr Sciascia che utilizzava uno strumento chiamato fotocantero in grado di emettere luce colorata con cui curò moltissime persone. Con il fotocantero attuò anche un protocollo di ringiovanimento che riduceva le rughe e aumentava le forze psico-fisiche. 

Vari furono gli esperimenti condotti con l’utilizzo del colore fino al primo decennio del Novecento poi, ovviamente le ricerche caddero in secondo piano con le due Guerre Mondiali e vennero riprese con meno enfasi negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso soprattutto negli Stati Uniti. Qui si è studiato l’uso del colore delle pareti nei centri per bambini con problemi psichiatrici, notando come il colore preferito aiutasse i ragazzini a calmarsi e a dormire meglio.

Negli anni si è sempre più diffusa anche la fotografia con la tecnica Kirlian, messa a punto in Russia dai coniugi Kirlian nel 1939: si mette l’oggetto da fotografare, di solito il dito della persona, a diretto contatto con la pellicola fotografica in una stanza buia ottenendo cosi uno scatto che comprende anche l’energia emessa dal corpo, la famosa aura. Le ricerche hanno dimostrato come le emozioni provate dal soggetto, il suo stato di salute fisico e mentale modificano il colore dell’aura che si fotografa. Partendo da qui John Ott (1909-2000) affermò e dimostrò che se la luce dà origine a cambiamenti chimici, variando la lunghezza d’onda della luce che entra in contatto con un corpo modificheremo anche le reazioni chimiche presenti. 

Il padre della cromoterapia moderna viene individuato in Theo Gimbel, un inglese che scoprì come il mondo vegetale sia ipersensibile al colore e come modifica la sua crescita in base al colore a cui viene esposto.

Il fisico e medico scandinavo naturalizzato inglese Oscar Brunler fece scoperte molto interessanti: animali chiusi in casse colorate perdevano e aumentavano vitalità in base al colore della cassa; riuscì ad eliminare un’infiammazione grave di appendice irradiandola con una determinata tonalità di rosso; aiutò a smettere di bere un gruppo di alcolisti utilizzando sempre il colore rosso.

Nel 1986 il tedesco Peter Mendel pubblica e protocolla la cromopuntura, disciplina che va ad utilizzare i colori sui punti di agopuntura. 

Grazie a tutti!

Andrea

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