Susanna è una donna grintosa, di quelle con il piglio deciso e lo sguardo diretto. Una donna di carattere ma che ti sa ascoltare. Sono anni che la conosco e mai è andata via dallo studio senza chiedermi di me ascoltando la risposta. Dirige una casa di riposo, tanta burocrazia, tanti problemi, ma tanta umanità che non scorda mai. Una tipa instancabile, che fa dell’organizzazione e dell’efficienza il must della sua vita.
Ho sempre visto Susanna come un elemento Metallo della Medicina Tradizionale Cinese. Sa comunicare in modo diretto e sincero, ma ancora di più sa ascoltare. Ha tanta esperienza di vita, una dose invidiabile di empatia, un ottimo spirito critico verso di sé e verso gli altri. Ha necessità di aria aperta, anche in inverno, anche con il brutto tempo la sua pausa pranzo, magari breve, è su una panchina del giardino della casa di riposo.
E poi ha una passione, per me stonata più di una campana, speciale: il canto. Da anni che la conosco mi racconta delle lezioni di canto, delle prove con il coro, delle varie esperienze canore in giro per il mondo. E il canto è l’uso più aulico della voce, dei polmoni, della cassa toracica…tutto di competenza di Metallo.
Susanna ha avuto un paio di mesi strapieni e non ha avuto tempo per i nostri trattamenti, così la rivedo dopo un po’ e all’apparenza non mi pare così diversa dalla solita donna super top.
Lei però mi racconta di sentirsi davvero sottotono, di essere senza risorse fisiche e mentali. Si dice senza pazienza verso i collaboratori e questo non solo le crea dispiacere, ma anche problemi pratici perché chi le sta intorno rimane disorientato dalla sua mancanza di ascolto e capacità di trovare soluzioni al volo.
Chiacchieriamo e mi dice che tra le altre cose ha smesso di cantare, un mix di mancanza di tempo e di coincidenze sfortunate.
Il grande caldo poi le impedisce di fare le sue camminate e si sente proprio svuotata dei suoi momenti di ricarica di vitalità.
Le consiglio, visto che per il caldo non vedo soluzione, di cantare per i fatti suoi. Anzi scherzando le “prescrivo” mezz’ora di canto ogni giorno: in macchina, sotto la doccia, dove le pare purché canti! Le dico di giocare con la sua voce, di usare varie tonalità, di perdersi nel canto.
…Mi ha guardato strano e mi ha sorriso…guanto di sfida accettato!
Proprio ieri mi è arrivato un suo vocale cantato in cui mi diceva che stava benone e che era di nuovo lei!
Proprio un bel lavoro il nostro!!
Un abbraccio!
Elena