La gotta è una malattia del metabolismo che arreca dolore, arrossamento e gonfiore a livello delle articolazioni, a causa di un deposito di cristalli di acido urico.
Rientra tra le forme di artriti e nel 70% dei casi va a colpire l’articolazione dell’alluce. È una malattia statisticamente più maschile e sa essere piuttosto dolorosa ed invalidante nella sua forma acuta.
Dietro agli episodi di gotta, ci sono cristalli di acido urico che vanno a depositarsi a livello articolare. I cristalli di acido urico si formano a causa dell’alta concentrazione di questi nel sangue, quindi, in un quadro che viene definito di iperuricemia. Questo di solito accade o perché i reni non lavorano a sufficienza o perché il corpo produce troppi acidi urici. Le cause di iperuricemia sono, ovviamente, da valutare sul singolo soggetto dal medico, ma possono essere, in linea di massima: insufficienza renale, ipertesione, obesità, malattie ereditarie, eccesso di alcool, effetti collaterali di alcuni farmaci.
COME SI AVVERTE
La gotta porta a un dolore acuto che può insorgere senza troppe avvisaglie. L’infiammazione può durare in modo evidente per 12/24 ore per poi migliorare fino a quasi scomparire e tornare poi a tradimento. Più si va avanti nel tempo, senza cura adeguata, più gli attacchi saranno frequenti e lunghi. Come dicevamo, il grosso del problema riguarda gli alluci, ma potrebbe colpire anche polsi, dita delle mani, caviglie e ginocchia.
La zona colpita si arrossa e si gonfia e rimane più sensibile anche una volta passata la fase acuta.
La diagnosi vera e propria avviene di prassi con un esame del sangue; in taluni casi può essere necessaria una radiografia o l’analisi del fluido articolare.
Per la terapia, va da sé, che bisogna affidarsi al medico. Per la prevenzione, invece, vale il discorso solito, ma spesso non ascoltato dello stile di vita sano: bere il giusto quantitativo di acqua, evitare o limitare alcool e bevande dolci, dieta bilanciata con pochi grassi e non prendere troppo peso. Le solite cose, insomma! Ma vale sempre la pena ripeterle!
Un abbraccio!
Elena